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Buon Natale!

Natale 2020
 
 
“Il futuro è di coloro
che credono nella bellezza dei loro sogni”
(Eleanor Roosevelt)
 
Bambini, ragazzi, educatori e collaboratori
della FONDAZIONE ROCCO SPANI ONLUS
a u g u r a n o
 
per la festa solenne e gioiosa del Natale
GIOIA, SPERANZA E AMORE
 
e per il nuovo anno
PACE E SOLIDARIETÀ
 
      Il Direttore                                     Il Presidente
Dott.ssa Giovanna Tagliaferro           Prof. Giulio De Mitri
 
 FONDAZIONE ROCCO SPANI ONLUS

Proiezione documentario “L’altra città” al Teatro Fusco

Mercoledì 9 ottobre p.v. alle ore 18.30, nel Teatro comunale “Fusco” di Taranto, nell’ambito del MAS Week 2019, promosso dalla Società di architettura e ingegneria MAS-Modern Apulian Style, sarà presentato e proiettato, in prima nazionale, il documento-video “L’ALTRA CITTÀ” (DVD formato Full HD, durata 26 minuti), prodotto dalla Fondazione Rocco Spani onlus, ente giuridico riconosciuto, con il sostegno del Garante Regionale pugliese per i diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà.

Introduzione e saluto: Gemma Lanzo (curatrice del MAS WEEK 2019). Presentazione:  conversazione aperta tra  Pietro Marino, critico e giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno” e Antonella Marino, curatrice e giornalista de “La Repubblica”.

Il video-documento “L’altra città. Un percorso partecipativo e interattivo nella realtà carceraria italiana”, per la regia di Alfredo Traversa, documenta e storicizza l’opera ambientale, già realizzata nella Casa circondariale “Carmelo Magli” di Taranto.

L’importante progetto sociale, culturale e artistico “L’altra città”, ha rappresentato una “prima assoluta” nel panorama delle iniziative culturali e formative realizzate all’interno delle carceri italiane.

«Non è l’arte che entra nei luoghi di detenzione – afferma il curatore generale Achille Bonito Oliva, critico e teorico dell’arte – ma è il carcere stesso che si fa opera d’arte, grazie all’apporto di quanti vivono in prima persona la reclusione, a coloro che vi operano e al pubblico finalmente recluso

L’esperienza artistica si è, quindi, cristallizzata nel video-documento, in due diversi momenti.

Il primo è costituito da una serie di interventi, aperta dall’artista Giulio De Mitri, che ha condotto un gruppo di detenute/i nell’attività progettuale e di didattica attiva. L’artista spiega, in maniera essenziale, l’importanza della didattica attiva nei confronti dei detenuti, motore creativo dell’intero progetto. Seguono gli interventi di: Giovanni Lamarca, comandante del reparto di Polizia Penitenziaria della Casa circondariale di Taranto, e Stefania Baldassari, direttrice della Casa circondariale, che hanno voluto fortemente il progetto, e di alcuni volontari (Anna Paola Lacatena, Giovanni Guarino, Salvatore Montesardo, Don Francesco Mitidieri) e detenuti, nonché di alcuni fruitori.

La  seconda parte del video visualizza l’intero scenario dell’opera ambientale e la visita condotta dal magistrato-scrittore Giancarlo De Cataldo nella veste di recluso. Performer d’eccezione, egli evidenzia, nel lungo percorso, il dramma esistenziale della reclusione, conducendo quasi per mano il potenziale fruitore del video in questa esperienza singolare.

Significative riflessioni di Achille Bonito Oliva accompagnano l’intero video.

L’opera video è un lavoro rigoroso e poetico, ben condotto e a tratti commovente.

 

Al Crac Puglia presentazione del saggio di Massimo Iiritano “Il dono di Prometeo”

Dopo il recentissimo TALKinCRAC per la presentazione del saggio di Luigi Paolo Finizio “Astrattismo e dadaismo /Poetiche dell’antilirico. New York, Mosca, Zurigo, edito da Bibliotheka Edizioni, sabato 13 luglio alle ore 18,30 sarà presentato, negli spazi del Crac Puglia (ex Convento dei Padri Olivetani (sec. XIII), Corso Vittorio Emanuele II, n. 17 – Centro storico),  nell’ambito della rassegna la “Diaspora del mito / La sponda ionica”, il saggio di Massimo Iiritano Il dono di Prometeo. Varcare i sentieri dell’impossibile,  tentare l’ultima soglia” (Edizioni, Diogene Multimedia, Bologna 2017).

Lo studioso prof. Massimo Iiritano afferma nel suo saggio che  « il dono che Prometeo fa agli uomini, ancor prima del fuoco, è quello di allontanare gli uomini, per lo spazio della propria esistenza, dall’idea di morte e dal destino crudele che li attende e a cui Zeus, li aveva condannati senza appello, in principio, se Prometeo stesso non si fosse opposto. In tale opposizione, più che nel dono del fuoco, dunque, risiede il motivo della condanna di Prometeo.

Ha dato agli uomini una nuova vita. Effimera ma concreta, faticosa ma esperta di molte arti. Un viaggio doloroso in cui consumare quel fuoco “di civiltà” che cuoce le carni, dedica sacrifici, crema i defunti, e accende le cieche speranze che alimentano il senso del rimanere presenti a se stessi nella vita terrena. »

Introdurrà l’incontro il prof. Giulio De Mitri, presidente della direzione scientifica del CRAC Puglia, presenterà il saggio la nota scrittrice e saggista prof.ssa Clementina Gily, direttore del centro di ricerca OSCOM dell’Università di Napoli e direttore responsabile del periodico di attualità, cultura e filosofia “Wolf on line” . Interverrà la prof.ssa Lara Caccia, critico e storico dell’arte, docente all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Seguiranno alcune letture dell’attrice Giusy D’Auria,  tratte dal saggio “Il dono di Prometeo”.

L’incontro, promosso e organizzato per i TALKinCRAC, è un’esperienza costruttiva e di confronto con i linguaggi della contemporaneità, dialoghi, scambi e riflessioni tra pubblico e noti addetti ai lavori, un work in regress per un work in progress.

L’occasione sarà propizia, anche, per visitare la mostra: Diaspora del mito / La sponda ionica,  aperta al pubblico sino al 21 luglio 2019.

Massimo Iiritano, scrittore, saggista e docente universitario. È stato allievo e collaboratore di Sergio Quinzio, Bruno Forte, Sergio Givone, Massimo Cacciari. Ha svolto attività di didattica e di ricerca presso diverse Università italiane (Perugia, Siena, Napoli, Bologna, Venezia) e straniere (Erlangen, Swansea, Cardiff, Manchester). Già docente incaricato di Antropologia delle religioni all’Università  per stranieri di Perugia, e alla Cattedra di Filosofia delle religioni dell’Università degli studi di Siena-Arezzo.

Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: “Teologia dell’ora nona. Il pensiero di Sergio Quinzio tra fede e filosofia”, 2006; “Picture Thinking. Estetica e filosofia della religione in R.G. Collingwood”, 2006; “Dissoluzioni. La crisi dell’esperienza estetica tra arte e filosofia”, 2011; “Gioacchino da Fiore. Attualità di un profeta sconfitto”, 2015

Crac Puglia, un maggio ricco di eventi tra Talk e mostre

Un mese di maggio che si presenta particolarmente ricco di appuntamenti culturali per il Crac Puglia che nella sua sede nell’ex convento dei Padri Olivetani, nel centro storico di Taranto sul Lungomare Vittorio Emanuele II n.17, ospiterà nuovi eventi tra presentazioni letterarie e una nuova mostra.

Riprendono infatti i TALKinCRAC. Domenica 5 maggio  2019 alle ore 18,30, nell’ambito della mostra personale del maestro Carlo Lorenzetti “Piegare la luce”,  sarà presentato  il Libro d’artista “Come da un lungo sonno” di Carlo Lorenzetti e Marco Vitale, edizioni “Il Bulino”, stamperia d’arte di Sergio Pandolfini, Roma, 2009.

Sabato 18 maggio alle ore 19:00, sarà inaugurata la mostra “DIASPORA DEL MITO. La sponda ionica”, curata dal critico e storico dell’arte Massimo Bignardi, professore di Storia dell’arte contemporanea presso l’Ateneo senese; l’evento si inserisce nel cartellone della Biennale della prossimità, manifestazione nazionale organizzata per la prima volta a Taranto.

Altro appuntamento TALKinCRAC domenica 19 maggio alle ore 18,30 nell’ambito della rassegna la “Diaspora del mito / La sponda ionica”, lA presentazione del  saggio di Luigi Paolo Finizio “Astrattismo e dadaismo /Poetiche dell’antilirico. New York, Mosca, Zurigo”, edito da Bibliotheka Edizioni.

Il libro presentato il 5 maggio, “Come da un lungo sonno” è un libro d’artista che comprende dieci poesie di Marco Vitale e rilievi in acciaio su carta di Carlo Lorenzetti. L’edizione si compone di trentacinque esemplari (ogni esemplare è unico). Ogni esemplare reca nel colophon la numerazione e la firma degli autori.

Un TALKinCRAC tra immagine e parola. Se per Democrito la parola è l’ombra del pensiero, per noi l’immagine ne è la luce. Un incontro storico e poetico delle diverse culture, allo scopo di rintracciare antiche speranze, nuovi ritorni,dove verbo e immagine hanno la loro storia da raccontare.

Introdurrà l’incontro il prof. Giulio De Mitri, presidente della direzione scientifica del CRAC Puglia, relazionerà il dottor Silvano Trevisani, scrittore e giornalista professionista. Seguiranno letture di Giusy D’Auria.

L’incontro culturale, promosso e organizzato per i TALKinCRAC, è un’esperienza costruttiva e di confronto con i linguaggi della contemporaneità, dialoghi, scambi e riflessioni tra pubblico e noti addetti ai lavori, un work in regress per un work in progress.

L’occasione sarà propizia, anche, per visitare la mostra: “Carlo Lorenzetti. Piegare la luce”, aperta al pubblico sino al 12 maggio 2019.

Con la a mostra “DIASPORA DEL MITO. La sponda ionica, inaugurata il 18 maggio, il CRAC Puglia prosegue l’impegno intrapreso – tra idea e prassi, tra pensiero e materia, tra metodologie e strumenti del disegno – momenti, soprattutto, ideativi che agiscono sul territorio come incubatore di azioni e interventi.

“La mostra – scrive Bignardi nel catalogo pubblicato da Gutenberg Editore – traccia un fil rouge sotteso ai linguaggi che hanno caratterizzato la scena artistica contemporanea, degli ultimi tre decenni. Sedici artisti provenienti da generazioni diverse e da diverse pratiche creative, i cui linguaggi sono segnati da una larvale riscoperta della Grecia, quale dimensione, avrebbe detto Hillman, archetipa «della nostra mente e della nostra cultura».

Il mito, anche se non dichiarato nei suoi aspetti formali, si era fatto largo nei linguaggi della cultura postmoderna che ha connotato gli ultimi tre decenni del XX secolo e poi, maggiormente, in questi ultimi, la cui scena sociale e culturale è sotto l’indice della surmodernità, ove la storia è proiettata nell’attualità. Pittura e scultura, in particolare, hanno espresso ed esprimono, una sorta di arretramento nel mitico che non corrisponde ad un segnale involutivo della cultura del ‘moderno’, bensì quale prospettiva di una capacità da parte dell’artista di reimmaginare la sua relazione con il naturale e l’umano”.

La mostra è divisa in quattro parti che si richiamano, per affinità, ad altrettante figure tratte dal dizionario mitologico e connesse al pensiero pitagorico, a quella Scuola nata nelle terre della Magna Grecia ionica: Mnemosine, Icaro, Orfeo e Dioniso.

La mostra propone opere, provenienti da istituzioni museali e da collezioni private, di: Hermann Albert, Nicola Carrino, Angelo Casciello, Bruno Ceccobelli, Claudio Costa, Giulio De Mitri, Stefano Di Stasio, Giannetto Fieschi, Omar Galliani, Giuseppe Maraniello, Luigi Pagano, Antonio Paradiso, Piero Pizzi Cannella, Francesca Poto, Angelomichele Risi, Guido Strazza.

La mostra resterà aperta al pubblico fino al 21 luglio 2019.

Per l’occasione è stata realizzata una considerevole pubblicazione edita da Gutenberg Edizioni, contenente le presentazioni di Giovanna Tagliaferro (Direttore della Fondazione Rocco Spani onlus) e di Ferdinando Creta (Direttore del Museo-ARCOS di Benevento); il contributo critico di Massimo Bignardi; le schede critiche e biografiche di Greta De Marchi, Francesca Maria Menchinelli, Silvia Neri e Maria Carmela Viviano e un apparato iconografico.

Il libro presentato il 19 maggio, il saggio di Luigi Paolo Finizio “Astrattismo e dadaismo /Poetiche dell’antilirico. New York, Mosca, Zurigo”, noto critico e storico dell’arte, è una ricostruzione storica-poetica della singolare stagione artistica d’incontro e interazione tra astrattismo e dadaismo nei primi decenni del XX secolo, nel quadro globale e geografico l’incontro tra astrattismo e dadaismo corre negli anni a cavallo della grande guerra con i suoi traumi e coinvolgimenti europei ed extraeuropei. La loro interazione poetica è stata animata da un sotteso rigetto del convenzionale protagonismo dell’Io lirico-soggettivo per mirare con ironia e coscienza critica contro ogni idealismo ed ipocrisia morale, ritenuti responsabili del dramma della guerra.

Introdurrà l’incontro il prof. Giulio De Mitri, presidente della direzione scientifica del CRAC Puglia, presenterà il saggio il prof. Massimo Bignardi, critico e storico dell’arte e docente di Arte Contemporanea all’Università di Siena. Interverranno il prof. Aldo Perrone, scrittore e responsabile del  Gruppo Taranto e la prof.ssa Sara Liuzzi, critico d’arte e docente all’Accademia di Belle Arti di Torino. Seguiranno alcune letture di Giusy D’Auria.

L’incontro, promosso e organizzato per i TALKinCRAC, è un’esperienza costruttiva e di confronto con i linguaggi della contemporaneità, dialoghi, scambi e riflessioni tra pubblico e noti addetti ai lavori, un work in regress per un work in progress.

L’occasione sarà propizia, anche, per visitare la mostra: Diaspora del mito / La sponda ionica,  aperta al pubblico sino al 21 luglio 2019.

Pasqua 2019: Tutti insieme per un mondo di pace e per una cultura dell’amore

Prenderà il via, anche quest’anno, la trentaduesima edizione del progetto “Pasqua 2019: tutti insieme per un mondo di pace e per una cultura dell’amore”, che si svolgerà dal 12 al 22 aprile 2019, dentro e fuori le strutture educative della Fondazione “Rocco Spani” Onlus di Taranto. Coinvolti minori, educatori e genitori nel realizzare eventi, iniziative e manifestazioni culturali e sociali all’insegna della festa, solenne e gioiosa della Pasqua. Dal ramoscello d’ulivo alla Pasqua, festa di Gesù che risorge dalla morte. Festa della gioia, della riconciliazione e della pace in tutto il mondo. L’articolato progetto raccoglie, nelle diverse segmentazioni, arti visive, spettacolo, giocoanimazione e incontri d’esperienza, tre grandi temi: educare alla pace nella mondialità, i diritti umani per un essere libero e responsabile, la famiglia: una comunità d’amore. “I nostri bambini e ragazzi, uniti a questa importante festa – afferma la dott.ssa Giovanna Tagliaferro, direttore della Fondazione, – vivono con impegno l’intenso programma. La ricorrenza della festa è propizia per un’ ulteriore riflessione sui grandi temi esistenziali. Libertà e responsabilità, creatività e operatività sono gli slogan inscindibili che accompagnano da sempre le nostre attività”. La festa, è quindi un importante momento identitario e culturale che bambini e ragazzi attendono con gioia ogni anno. Minori, educatori e genitori tutti insieme nel segno costruttivo ed indelebile di una cultura dell’amore.

Dott. ssa Giovanna Tagliaferro

Mostra “Piegare la luce”, esposte opere di Carlo Lorenzetti

Domenica 7 aprile 2019 alle 18,30 CRAC Puglia – Centro di Ricerca Arte Contemporanea della Fondazione Rocco Spani onlus di Taranto, in collaborazione con Mysterium Festival, inaugura la mostra personale di Carlo Lorenzetti (Roma, 1934), “Piegare la luce”, a cura di Roberto Lacarbonara.

A pochi mesi dall’antologica nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Taranto ospita uno dei più grandi maestri italiani della scultura ripercorrendo circa trent’anni di produzione (1989-2018) attraverso una selezione di disegni, collage, rilievi metallici, graffiti e sculture.

Fragili e spirituali, simili ad icone dotate di sacralità e mistero, le forme dinamiche, le superfici riflettenti ed i volumi minimi di Carlo Lorenzetti compongono un corpus di oggetti in grado di ritmare la luce con meditata sapienza ed essenzialità.

“Una concezione della scultura tesa a negare ogni consistenza di massa o di peso e orientata a reinventarla nel segno della leggerezza e dell’estensione spaziale”, sostiene l’artista, guardando ad una tradizione scultorea che, dalla tradizione sacra rinascimentale risale sino agli esiti plastici di Calder e Melotti, Arp e Brancusi, specie nella tensione verso una purezza formale in grado di rinnovare, ogni volta, il volume impalpabile del vuoto, della luce, del silenzio: “strutture concepite per catturare le pieghe dell’aria o suggerire architetture del cielo”.

La mostra presenta alcuni cicli pittorici e scultorei nodali nella ricerca dell’artista: dai Graffiti degli anni ’80 alle sculture Parietali, i Collage e i Rilievi-Collages in cui “la convivenza tra carta e nastro d’acciaio risolve una duplicità assai peculiare dell’opera di Lorenzetti, ovvero la relazione statica tra forze tensive e distensive, tra piani rigidi e ondulati, tra spigoli e curve” (Roberto Lacarbonara in catalogo).

Carlo Lorenzetti nasce nel 1934 a Roma. Dopo aver compiuto gli studi presso l’Istituto d’Arte di Roma e presso l’Académie de France a Villa Medici, insegna discipline plastiche negli Istituti d’Arte.

Nel 1959 vince il premio nazionale per la giovane scultura assegnato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma; un premio gli viene pure attribuito nel 1961 alla Biennale del metallo di Gubbio ove, in seguito, avrà ulteriori riconoscimenti. Nel 1962 è invitato all’esposizione di Spoleto “Sculture nella città”, quale scultore più giovane accanto ad Arp, Calder, Moore, Smith ed altri. Partecipa alle Biennali di Venezia (1970, 1972 con sala personale, 1976, 1986, 2011), alle Quadriennali di Roma (1965, 1973 con sala personale, 1986, 1999), a “Ferruzzi per l’arte”, un progetto di AAM Architettura Arte Moderna con “Elementi di condensazione della luce” per la volta del Palazzo delle Arti di Ravenna (1991), a rassegne in musei nazionali e internazionali (Montreal, New York, Milano, San Paolo del Brasile, Madrid, Colonia, Vienna, Cracovia, Lubiana, Budapest, Basilea, New Delhi, Tokyo, Bilbao, Buenos Aires, Mosca, Leningrado, Francoforte sul Meno, Osaka, Bruxelles etc.). Tiene mostre personali, anche antologiche, nella città di Anghiari (1972), nel Palazzo Comunale di Salò (1986), nel Palazzo dei Consoli di Gubbio (1986), nella Galleria Niccoli di Parma (1989), nella Galleria Civica di Modena (1992), nel Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara (1996), nel Castello di Pergine Valsugana (1998), nella Galleria Fumagalli di Bergamo (2001) etc.

Sue opere sono esposte in musei e in collezioni pubbliche sia in Italia che all’estero. Realizza, su commissione, grandi sculture in spazi pubblici. Riceve, come conferma della critica per il suo percorso artistico, riconoscimenti ufficiali quali il Premio Nazionale per la Giovane Scultura (1959) attribuito dalla GNAM (Galleria Nazionale di Arte Moderna) di Roma, il Premio Antonio Feltrinelli per la Scultura (1988) assegnato dall’Accademia Nazionale dei Lincei, il Premio Presidente della Repubblica Italiana per la Scultura (2004) su designazione dell’Accademia Nazionale di San Luca, di cui è membro dal 1999 e Presidente nel biennio 2015-2016.

La mostra sarà visitabile dal 7 aprile al 12 maggio 2019. Ingresso gratuito. Catalogo Edizioni CRAC Puglia.

Inaugurazione: Domenica 7 aprile 2019, ore 18.30

Dal 7 aprile al 12 maggio 2019 – Orari di apertura: Mart-Ven 9.00-13.00, pomeriggio e sabato/domenica su appuntamento. Info: Tel / Fax 099-4713316 / 348 3346377 / 334 7921142 /

Al Crac Puglia presentazione dell’agenda “Luoghi della Bellezza -Puglia 2019”

Dopo il recentissimo TALKinCRAC con la presentazione del numero speciale della rivista “L’Officina / Laboratorio delle culture e delle storie”, dedicato interamente al celebre Premio Taranto (1949-1952), venerdì 18 gennaio 2019 alle ore 18,00, nell’ambito della mostra personale “Continuo” dell’artista Ennio Tamburi, sarà presentata, negli spazi del Crac Puglia (ex Convento dei Padri Olivetani (sec. XIII), Corso Vittorio Emanuele II, n. 17 – Centro storico), l’AGENDA-ANTOLOGIA                   “LUOGHI DELLA BELLEZZA -PUGLIA 2019.”

“Un’agenda-antologia per portare nella nostra scansione degli impegni quotidiani – scrive nella presentazione Flavia Pankiewicz – spiragli di bellezza, emozioni e spunti di riflessione.

Un ‘agenda non esaustiva, una campionatura efficace di eccellenti autori (artisti visivi, poeti, scrittori, fotografi, video-marker, performer, ecc.), tutti pugliesi, suddivisa in inserti e proposta in un oggetto della quotidianità.”

Introdurrà l’incontro il prof. Giulio De Mitri, presidente della direzione scientifica del CRAC Puglia, relazioneranno: i proff. Antonella Marino, critico d’arte e docente all’Accademia di Belle Arti di Bari e Carmen De Stasio, scrittrice e saggista.

Interverrà la giornalista dott.ssa Flavia Pankiewicz, curatrice dell’agenda-antologia.

Parteciperanno all’incontro alcuni artisti, scrittori e poeti presenti nell’antologia.

L’incontro culturale, promosso e organizzato per i TALKinCRAC, è un’esperienza costruttiva e di confronto con i linguaggi della contemporaneità, dialoghi, scambi e riflessioni tra pubblico e noti addetti ai lavori, un work in regress per un work in progress.

L’occasione sarà propizia, anche, per visitare la mostra: “Ennio Tamburi/Continuo”, aperta al pubblico sino al 30 gennaio 2019.

“Sacralia”, mostra del CRAC Puglia per la “Notte Bianca dell’Archeologia”

Sabato 29 dicembre p.v., nell’ambito della II Edizione della “Notte bianca dell’Archeologia”, l’ATI-Associazione Temporanea di Imprese “Taranto Sotterranea” (costituita dalle Coop. Ethra, Novelune, Polisviluppo) unitamente al CRAC Puglia (Centro di Ricerca Arte Contemporanea) della Fondazione Rocco Spani onlus di Taranto, promuovono ed organizzano due importanti eventi di arte contemporanea dal titolo “SACRALIA, DAL MITO ELLENISTICO ALLA CRISTIANITÀ. Percorsi di Archeologia Urbana e di Arte Contemporanea.”

Sono state invitate, per il suddetto evento, due note artiste italiane: Lucia Rotundo e Maria Teresa Sorbara per la ricerca artistica e la qualità espressiva dei loro progetti istallativi-ambientali site specific.

Con il segno magico e indelebile dell’arte contemporanea due storiche locations, l’area archeologica della Necropoli, di epoca greca (di via Marche) e la Cripta del Redentore (di via Terni), saranno coinvolte e contaminate dai progetti delle due artiste, e rivivranno una nuova vitalità.

Nell’area archeologica della Cripta del Redentore di via Terni, l’artista Lucia Rotundo, scultrice e docente di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Perugia, installerà l’opera “Sacre simbologie” che sintetizza in sei segni-simboli i principi della Cristianità: un essenziale viaggio nella memoria storica e nella fede cristiana. Elementi minimalisti che costelleranno la Cripta del Redentore, evocando un ulteriore flusso di energia spirituale, che già di per sé permea  l’antico ipogeo. Un’opera installativa, come afferma il critico Maria Letizia Paiato, “che nel ripercorrere a ritroso le radici della nostra cultura religiosa parla quanto mai del presente e di quell’esigenza di ritrovare l’ascolto, ossia di ridare sostanza al vero significato della preghiera.”

Invece, nell’area archeologica della Necropoli di epoca greca di via Marche, l’artista Maria Teresa Sorbara, scultrice e docente di Discipline plastiche a Liceo artistico di Bustarstizio (VA), installerà l’opera “Fertilità multipla” che coinvolgerà il potenziale fruitore in una silente attesa. Un offertorio alle divinità greche della terra, del grano e dell’acqua. “Fertilità multipla – afferma il critico Maria Letizia Paiato – in sintesi è una vera e propria metafora della ricchezza celata nella contemporaneità.”

I due eventi sono curati e presentati da Maria Letizia Paiato, critico e docente di Storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Lecce e da Silvano Trevisani, scrittore e giornalista, direttore della rivista culturale “L’Officina”.

Le due opere istallative delle artiste – affermano i critici curatori  – sono pregne di grandi valori e significati, esalteranno gli spazi archeologici, dando nuovo slancio e vitalità all’immaginazione, alla storia e al mistero del sacro.

Le due opere installative resteranno aperte sino al 30 gennaio 2019.

Info: ATI/ “Taranto Sotterranea”,  tel.n.+39 3476122488, email: info@tarantosotterranea.it